il Centro, 03 dicembre 2012
PENNE. La scrittura gli ha permesso di superare un grave lutto, il barbaro assassinio del figlio di 16 anni. Per lui scrivere 50 pagine al giorno ha rappresentato e rappresenta per lui un esercizio terapeutico. Aleksandr Skorobogatov con il romanzo “Vera” (Edizioni e/o) trionfa al Premio Città di Penne – Mosca e al pubblico nel centro vestino ha raccontano pezzi della sua vita con emozione, ripagato da una attenzione speciale e un interesse vivo, che, ha detto, lo ha «entusiasmato e commosso, soprattutto nell’incontro con i lettori aquilani». Nella tarda serata di sabato le premiazioni della XXXIV edizione del Premio internazionale di narrativa. Skorobogatov con il suo “Vera” si è affermato nettamente, superando i finalisti Emanuele Trevi, con “Qualcosa di scritto” (Ponte alle Grazie) e la portoghese Dulce Maria Cardoso, con “Il compleanno” (Voland). Lo spoglio delle schede (560 votanti) ha dato come risultato 333 voti per il russo Aleksandr Skorobogatov, che ha ricevuto il premio dal sindaco Rocco D’Alfonso. Presenti alla cerimonia anche i rappresentanti dei Comuni di Lanciano, L’Aquila e Nereto, coinvolti quest’anno nel circuito del Premio, ciascuno con 100 membri di giuria popolare che si sono aggiunti a quelli di Penne. La delegazione russa è intervenuta con Evgenj Sidorov, ex Ministro della Cultura, e con lo scrittore Igor Volghin. Nella stessa serata sono state premiate Valentina D’Urbano per la sezione Opera Prima-Fonticoli-Brioni, per “Il rumore dei tuoi passi” (Longanesi), e Biancamaria Frabotta, vincitrice della sezione di Poesia Edita Fondazione Piazzolla per “Da mani mortali” (Mondadori) . Nella mattinata premiazione della sezione di poesia inedita Alessio di Simone: ha vinto Angelo Del Vecchio.
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