Un giorno, on uomo entra nella casa che Nikolaj divide con la moglie Vera. È a lei che l’uomo viene a far visita. Si parlano a voce bassa, lui le bacia furtivamente le mani. Nikolaj li sorprende ma tace. Sergeant Bertrand, questo il nome del visitatore, ritorna. Nikolaj interroga sua moglie, che nega tutto. Allora Nikolaj la colpisce. Skorobogatov impone al lettore di cambiare le sue abitudini di empatia. Lo cala nella pelle e nella testa di un marito violento che picchia la moglie, in realtà totalmente innocente. Vera, che è un’attrice, passa le sue giornate a teatro. Il suo stipendio mantiene la coppia. Nikolaj resta solo a case, beve. E si tortura aspettando il ritorno della moglie e immaginando il peggio. Passo dopo passo, la distinzione tra realtà e fantasia si rivela secondaria. Il romanzo diventa il luogo di une drammaturgia di cui Nikolaj e Vera non sono che i giocattoli, un teatro di anime morte che vagano sulla terra, cercando delle prede tra i vivi. Con questo bel romanzo tragico, Skorobogatov s’inscrive nella migliore tradizione russa.
Astrid de Larminat,
Le Figaro
Aleksandr Skorobogatov
Vera
E/o, 132 pagine, 16,00 euro
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